domenica 8 aprile 2018

Dachau


"...Vuoti gli occhi e freddo il grembo
         come una rana d'inverno..."
 (Primo Levi)
E' arrivato il momento di parlare di un posto particolare. Uno di quelli che purtroppo tolgono il fiato.
Dachau è l'inferno sulla Terra, o meglio, è l'ingresso all'inferno.
Chi visita questo luogo compie un viaggio di introspezione,creando così una sorta di intimità con le 41.500 anime che vi persero la vita. Questa "rivisitazione" di se stessi porta a una meditazione che è destinata a rimanere nell'animo per tutta la vita.

Il cielo a Dachau non aveva né sole né stelle,non aveva speranze,non aveva sogni, né tantomeno emozioni. Era tutto grigio,tutto scuro,tutto vuoto. I corvi volavano come avvoltoi, pronti a posarsi sui corpi freddi,magri,fragili e stremati.
I colori non esistevano: c'era solo l'azzurro e il bianco, la tinta dei "pigiami".
 Il filo spinato,poi, impediva ogni forma di libertà.
Le persone,ridotte a gusci vuoti e senza anima, vagavano con lo sguardo perso,consapevoli che le loro vite non avevano più alcun valore. La  parola d'ordine qui era una sola,e andava rispettata rigorosamente: "Arbeit macht frei!"

Era un cielo senza stelle quello di Dachau. Non esisteva la Polare, l'Orsa Maggiore o la Cassiopea.
C'era solo la Luna. Grande, luminosa, ma incapace di scaldare il cuore. Era lì solo per illuminare la lunga notte del campo.
I sogni venivano distrutti dall'ultimo respiro inalato in una camera e inghiottiti da un'inferno di fuoco:il forno. Tutto quello che rimaneva era un odore dolciastro,nauseabondo, e un fumo nero che usciva dal camino ,che avvolgeva tutto e tutti. Il fumo saliva lento,accompagnato dal vento,portando con sé bambini,donne e uomini.
Il cielo di Dachau sa cos'è l'inferno.






 


























Crematorio
"Ricorda come siamo morti qui".











La storia di Dachau è fatta di tante piccole storie di uomini,donne e bambini. Storie che meritano di essere ascoltate,quelle che non vanno mai dimenticate.
Qui è dove si moriva per un bottone, qui è dove la vita era letteralmente appesa a un filo.

È una fiaba particolare quella di Dachau. È una fiaba con il finale drammatico.È la fiaba che qualche nonno può ancora raccontare ai nipoti;chissà, magari sarà proprio uno dei protagonisti,probabilmente egli sarà un  signore che aveva indossato il pigiama a righe. Parlerà di questa storia come di un fatto accaduto tanto tempo fa. Ma quando di nonni non ve ne saranno più,si spera che alcuni dei nipoti continuino a tramandare i loro racconti.


giovedì 5 aprile 2018

Praga 2018

Viaggiare,si sa,fa crescere. Vedere posti che tolgono il fiato è sempre una grande emozione.
Praga è una città veramente bella. È dove l'antico e il nuovo si incontrano,diventando quasi un tutt'uno.
La settimana scorsa ero lì. Il primo giorno con google maps alla mano decido di visitarla,accorgendomi così di quanto fosse magnifica.



 Nel quartiere ebraico il tempo pare essersi fermato...

 Vetratata nella sinagoga Vecchionuova,adiacente all'antico cimitero ebraico.
 
 Girando per le viuzze si respira aria di festa perchè la Pasqua è imminente. Infatti la piazza principale, quella dell 'orologio astronomico (che non si può vedere perchè sono in corso lavori di manutenzione) è piena di bancarelle alimentari,souvenir di vario genere,un palco con la musica ceca e tanta gente.
Quale modo migliore per conoscere un Paese se non quello di mangiare in stile streed food e sorseggiando una birra locale alla spina?



 Vedere questo albero decorato è stato bellissimo.







 Il mio streed food consiste in carne essiccata di maiale accompagnata da una buona birra
Questa bancarella attira la mia attenzione. Le uova sono dipinte a mano. Parlando con il venditore scopro che ciascuna ha alle spalle una lavorazione differente e per realizzarle sono necessarie cinquanta persone.

   Sapendone già l'esistenza visito la basilica dei santi Cirillo e Metodio,dove in tempo di guerra i partigiani si nascosero per difendersi dai nazisti e dove vi trovarono la fine...


 All'interno,nei sotterranei,si respira l'odore della muffa.



 Il castello di Praga visto da lontano.


 L'ingresso ad arco del ponte di carlo (karluv most) che collega la parte vecchia della città con quella nuova,rispettivamente con i nomi di Città Vecchia e Malà Strana.


 Le statue sul ponte sono veramente belle e suggestive...
   
Quando il sole piano piano cala,le ombre diventano sempre più morbide,che accarezzano dolcemente le opere.

 Ammiro tanto gli artisti di strada perchè riescono a trasmettere un emozione  veramente particolare.
 Ed ecco un posto che tutti dovrebbero vedere:il muro di John Lennon. È davvero fantastico,enorme,pieno di murales e maschere.
Questo capolavoro è stato dedicato dagli abitanti (o magari dai semplici viaggiatori) al cantante dei Beatles dopo la sua morte,essendo stato molto legato alla città.





Fuck wars.

  
                            Un negozio di giocattoli carino e soprattutto tipico...

Il primo giorno è finito. La mattina seguente mi dirigo verso il castello.


 La cattedrale di San Vito è magnifica e toglie il fiato solamente guardarla. È caratterizzata da elementi gotici.

 Qualche gargoyle fa capolino dall'alto...
I mosaici della chiesa sono affascinanti e ricchi di molti dettagli










 La mia ultima sera la passo in un pub underground anni '80  a due piani nel quale servono una birra alla spina da mezzo litro, molto deliziosa e soprattutto economica (circa 1,30 euro).Il locale si chiama "Rock cafè".


Il mio viaggio a Praga finisce qui,auguro a tutti di poterla visitare perchè è veramente suggestiva e bellissima.